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Ricominciare a vivere con l’italiano: la storia di Lakwind Kaur

Da gennaio 2025, tra le mura accoglienti di Casa Hélène, c’è una nuova presenza al corso di italiano: quella di Lakwind Kaur. Ancora timida, ma piena di voglia di imparare, Lakwind è una donna indiana di 40 anni originaria di Punjab, arrivata a Bergamo con una lunga storia di speranza, silenzi, ma anche di dolore. Quando si è presentata la prima volta, non conosceva neppure una parola di italiano. Oggi, solo pochi mesi dopo, riesce a comunicare piccole cose essenziali per la vita quotidiana. Insomma, un passo alla volta, ma con determinazione.
In questa intervista, abbiamo cercato di ricostruire quanto ci ha raccontato Lakwind della sua storia e di come il corso di italiano gratuito offerto da Missione Calcutta non sia solo un’opportunità linguistica, ma anche uno strumento di emancipazione, una chiave importante per riprendere in mano la propria vita.
- Ciao Lakwind. Ci racconti la tua storia e cosa ti ha portata in Italia?
Sono venuta in Italia la prima volta nel 2009 con mio figlio di 2 anni per raggiungere mio marito che lavorava qui. Dopo pochi mesi lui ci ha lasciati: un giorno è uscito per andare al lavoro e non è più tornato, facendo sparire completamente le sue tracce. Non solo: ha bloccato anche i miei documenti. È stato un momento molto duro, mi sentivo persa, sola, in un Paese che non conoscevo. Decido quindi di tornare in India nel 2010 dove ritrovo mio marito che intanto era tornato per badare a sua madre malata. Torniamo a vivere insieme anche se non lo volevo… Sai, nella mia società il divorzio non è visto bene. La mia famiglia aveva fatto tanti sacrifici per potermi sposare: aveva dato alla famiglia di lui molti soldi, oro, macchine, proprietà. Poi sono rimasta incinta di mia figlia nel 2018 e mio marito, che nel frattempo si era trasferito ancora in Italia, mi dice di raggiungerlo. Inizia così un lungo periodo, durato 5 anni, fatto di andate e ritorni tra Italia e India per problemi con i documenti e per il comportamento aggressivo di mio marito che a più riprese rifiutava me e mia figlia (mio figlio è rimasto a studiare in India). Nel 2024, con l’aiuto dei servizi sociali e degli avvocati che nel frattempo avevano seguito la mia situazione, decido che Bergamo sarebbe stata la città per il mio futuro. La situazione è ancora molto dura, perché mio marito non mi manda e non mi ha mai dato un soldo per mantenere i nostri figli, quello che ho lo ricevo dalla mia famiglia dall’India e da mia sorella qui in Italia. - Perché hai scelto di imparare italiano? E quando hai capito che sarebbe stata una scelta importante?
Voglio imparare l’italiano, perché voglio lavorare. Io sono laureata in lingue ed economia, ma senza la lingua italiana non posso fare nulla qui. Ho tanti pensieri, ma sapere la lingua mi aiuta ad avere più coraggio. - Come ti senti in Casa Hélène? Da quanto tempo conosci Missione Calcutta?
Mi sento bene, accolta. C’è rispetto, attenzione. Conosciuto Missione Calcutta da pochi mesi, ma già mi hanno aiutata tanto. È un posto dove posso pensare a me stessa, al mio futuro e a quello dei miei figli. - Come sta cambiando la tua quotidianità grazie al nostro corso di italiano?
Piano piano inizio a capire. Posso andare al mercato, prendere l’autobus…Con mia figlia parliamo insieme italiano, visto che lei va alle scuole medie e lo sa meglio di me. Piano piano inizioa a sentirmi più sicura e la speranza di farcela è più forte. - C’è stato un momento speciale durante le lezioni in cui hai sentito di fare un vero progresso?
Sì, una volta ho fatto una piccola conversazione con l’insegnante. Ho detto il mio nome, la mia storia in parole semplici. Lei mi ha capito. Mi sono sentita felice. - Che consiglio daresti ad altre donne straniere che vogliono imparare l’italiano e integrarsi meglio? Cosa diresti a chi sta pensando di iniziare il nostro corso?
Dico: venite. Non abbiate paura. È difficile all’inizio, ma è l’unico modo per ricominciare. Per parlare, lavorare, avere amici. Imparare l’italiano è il primo passo per sentirsi parte di qualcosa.
Grazie Lakwind, per aver condiviso la tua storia.
Siamo felici di fare un pezzo di cammino insieme.
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